Alberto Becca
- 20/12/2018 13:36:00
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L autostrada, in estate, è come un sudario, una processione (retorica, obbligata, ineluttabile) di andirivieni, di vite traslate, di ricordi, illusioni; ad ogni ingresso nelle gallerie (tunnel) sembra che tutto svanisca e invece, dopo qualche chilometro, la sarabanda ricomincia, evidente metafora del nostro vorticoso e faticoso peregrinare in strada. Nel testo molto bene traspare la fatica, lo sconforto e la perplessità di chi guarda questo "traffico" non solo con gli occhi ma con sentimento
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Giovanni Rossato
- 17/12/2018 16:42:00
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Quante metafore ben riuscite e quel retrogusto che incatena al ricordo, perchè, si, le valigie di gioia vagano in un cielo blu crudele e, allimboccature del tunnel si lasciano sempre dietro ricordi. MI è piaciuta, grazie Rosa Maria.
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Klara Rubino
- 17/12/2018 09:38:00
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Anche a me è piaciuta molto. I primi tre versi aprono il sipario ad una visione istantanea che tutti conosciamo: il vento che passa come un pettine sullerba alta, dandole la stessa direzione della sua fuga verso il mare, mutando il presente e si rivela poi messaggero di altre immagini, del cuore.
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